carta/e - Calalzo, diario 19 pag. 88

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Titolo

Calalzo, diario 19 pag. 88

Date

  • 1923/08/27 (Creazione)
  • Venas di Cadore (Creazione)

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carta/e

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Testo relativo all'inaugurazione del monumento ai caduti di Calalzo opera di Annibale De Lotto.

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Venas 27 agosto 1923
Con la nota di oggi terminano le pagine annotate di questo diciannovesimo album, e questa nota registra e ci ricorderà giorni di bellezze ammirate di emozioni che risvegliano i ricordi della storia passata gloriosa e della recente in cui i sacrifici furono coronati dalle vittorie e dalla grande e significativa battaglia e gloriosa vittoria del Piave, di Vittorio Veneto 4 novembre 1918.
Baciando Giacomo Camillo De Carlo, la medaglia d'oro del Cadore, io ieri ho voluto baciare coloro che ebbero la fortuna di poter dedicare intera la vita alla Patria, e benedetti dal fato, furono risparmiati per narrare ai fratelli le balde imprese per tener viva la fiamma ardente dell'amor patrio.
Ieri egli, con calda voce, con armonia di poetiche rievocazioni, Egli che vede quattro congiunti fra i morti di Calalzo, inaugurava il monumento commemorativo ai suoi conterranei caduti, ai 36 valorosi che sacrificarono la vita sull'ara del dovere.
Il monumento, opera dello scultore cadorino cav. uff. Annibale De Lotto, è uno dei pochi che può portare questo nome, Un alpino difende la vetta con le pietre e mostra la sole i suoi muscoli di ferro, il suo nudo petto con marziale, impetuosa movenza.
Oltre ai nomi dei caduti sono riportate con lettere di bronzo le parole di Carducci
"Nati su l'ossa nostre, ferite, figlioli ferite
Sopra l'eterno barbaro
Da' nevai che di sangue tingemmo cresciate macigni
Valanghe stritolatelo – Carducci"
e nel lato sinistro
"I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. 4 novembre 1918 ore 12 – Diaz"

La mia Enrica volle portare la parola delle Infermiere volontarie ai caduti che le cure non ebbero, dalle Infermiere di Croce Rossa ora unite all'esercito volontario fascista, ed io avevo parlato in nome di coloro che nati a Sud fra i monti coperti di fuoco vennero qui fra i monti coperti di neve a difendere con lo stesso valore cadorino i sacri limiti della Patria.

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