carta/e - diario 17 pag. 68

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Codice di riferimento

Titolo

diario 17 pag. 68

Date

  • 1919/04/28; 1919/05/01 (Creazione)
  • Monterotondo; Avezzano (Creazione)

Livello di descrizione

carta/e

Consistenza e supporto

Area del contesto

Nome del soggetto produttore

Storia archivistica

Modalità di acquisizione

Area del contenuto e della struttura

Ambito e contenuto

  • Testo sull'annessione della Dalmazia e di Fiume con cenni di carattere personale;
  • testo sulla situazione politica e su Avezzano distrutta dal terremoto del 1915.

Valutazione e scarto

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Monterotondo 28 aprile 1919
...
L'Italia nostra attraversa un momento storico difficile. Wilson fa il gradasso e non vuole riconoscer l'italianità di Fiume. Orlando, Sonnino, Barzilai, Salandra, Diaz e tutta la missione italiana alla Conferenza della Pace hanno lasciato Parigi il 24 e così tutta la Nazione unita vuole la proclamazione dell'annessione della Dalmazia e di Fiume e la conseguente occupazione.
Previsioni del domani, una antilega delle Nazioni che nelle mani inglesi e francesi è sfumata, Giappone, Germania nuova, razza gialla e tedeschi imploreranno l'aiuto d'Italia per abbattere l'Imperialismo anglosassone dell'America e dell'Inghilterra; la Francia, sul cui suolo si combatterà, pagherà le spese. Per ora debbono fare ciò che l'Italia vuole.

Avezzano 1 maggio 1919
...
siamo restati a Roma nei due giorni che saranno segnati nella storia nostra come le pietre miliari del cammino glorioso della Patria nostra. Abbiamo preso parte alle imponenti manifestazioni che affermano il forte patriottismo degli italiani e la coesione sublime in questo momento, di tutti i partiti, e anche il Socialismo ufficiale, che per necessità di fede ha votato contro il Governo, nel discorso di Turati ha mostrato un alto senso di patriottismo.
Sull'ordine del giorno Luzzatti "la Camera, tutrice della dignità ed interprete della volontà del popolo italiano, si dichiara solidale col Governo e gli riafferma piena fiducia per far valere i supremi diritti d'Italia come condizione indispensabile di una pace giusta e durevole" si ebbero contrari i soli 40 voti dei socialisti ufficiali gli altri 382 deputati furono favorevoli.
E' sintomatica una dichiarazione del Re; Re Vittorio Emanuele ricevendo il corrispondente romano del "Matin" lo ha autorizzato a dichiarare: "Sono agli ordini del mio popolo e dove esso è io sono e quello che vuole io lo voglio. Voi vedete in me il primo e più devoto servitore della Patria italiana. Domani il parlamento si pronuncerà e checché decida sarò con lui solidale".
...

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