Montello 18 giugno 1933
Lampada che Arde – dove ardente di fiamme e di amor di Patria cadde il 19 giugno 1918 l’Asso degli Assi: Francesco Baracca
Mentre qui aleggia il Suo spirito il corpo infranto dell’Eroe giace nella terra natia: Lugo (Romagna).
Nelle metope di questo classico sacello sono riportate le parole di Gabriele d’Annunzio: “Di morte in morte - di meta in meta - di vittoria in vittoria - così comincia - il suo inno senza lira - così principia - il salmo di questo Re - 19/VI/1918 - 19/VI/1930”.
Trascrivo un tratto della pagina 190 di Guerra Aerea «I Collana di Diari a Memoria di Guerra e della Rivoluzione» diretta da Pietro Caparilli:
“L’offensiva austriaca contro il Montello, dopo sanguinose alternative, sta per essere definitivamente schiantata. Bisogna intensificare lo sforzo. La 91a Squadriglia è sempre in linea: compie ricognizioni, appronta combattimenti, colpisce dall’altro i nemici. Il 19 giugno arriva al campo un alto ufficiale che impartisce a Baracca ordini perentori. Ore 18: si parte. L’obbiettivo è quello di mitragliare le fanteria nemiche nelle trincee. Questa operazione implica una somma immensa di pericoli per gli aviatori, esposti al tiro dei fucili e delle mitragliatrici da terra.
E gli aviatori della 91a sono tutti assi: cacciatori invitti di velivoli. Ma gli ordini sono ordini. Ed è la quarta volta nello stesso giorno che parte in volo.
Baracca comanda, ed è in testa. Si dirige verso il Montello, si abbassa a 150 metri. I suoi compagni lo seguono, poi s'irradiano nella fosca atmosfera della battaglia. Vicinissimo a quello di Baracca è l'apparecchio di Osnaghi. Baracca rotea sulle masse nemiche di cui formicolano le boscaglie di Nervesa. Spara, scompiglia col piombo a raffiche le schiere sottostanti.
Da terra le mitragliatrici rispondono acceleratamente con pallottole incendiarie. Un momento di fuoco s’avventa contro il velivolo dell’Eroe, che ad un tratto s’impenna, rosseggia, avvampa, precipita come una meteora. Con inno schianto rapido si sfascia sul terreno del combattimento…
Al campo della 91a, uno ad uno tornano i piloti. Il Comandante manca…Il Bollettino Diaz intanto annuncia. "Il valoroso maggiore Baracca, che aveva raggiunto la sua 34.a vittoria aerea, il giorno 19 corrente non ha fatto più ritorno da un eroico volo di guerra".
…
E' là ancora il mio spirito, in ginocchio nei gradini del sacello e commemora il 15° anniversario della data fatale nella quale un ordine, ben diverso di quello che a te sommo eroe doveva essere dato, quando la resistenza di un uomo, tesa fra la vita e la morte per ben tre volte, non poteva avere quella efficienza a cui l'ordine insulso chiamava il Comandante e la sua squadra, toglieva all'Italia un Eroe abituato al sacrificio!
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