Serie 2.1 - Corrispondenza

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Area dell'identificazione

Codice di riferimento

2.1

Titolo

Corrispondenza

Date

  • 1593-1657 (Creazione)

Livello di descrizione

Serie

Consistenza e supporto

Area del contesto

Nome del soggetto produttore

Storia archivistica

A cura di Alessandra Mercantini
Nel 1657, alla morte del figlio Giovanni Domenico, la documentazione di Johannes Faber venne versata negli Archivi dell'Arciconfraternita della Pia Casa della Visitazione degli Orfani di Santa Maria in Aquiro e del monastero dei SS. Quattro Coronati in Roma, dove era monaca la figlia ultimogenita Maria Maddalena. Qui il materiale fu conservato, in seguito rilegato in volumi dalle filze originarie e nel 1757 descritto dall'archivista Francesco Maria Magni nel Rubricellone delle materie contenute nell'Archivio della ven. Arciconfraternita degli Orfani di Roma, alle pp. 1806-1808 del III volume.
Il carteggio Faber, di particolare interesse per la storia della prima Accademia dei Lincei, nonché per la storia della scienza e della circolazione delle idee nella Roma della Controriforma, entrò a far parte, in deposito permanente, dei fondi dell'Archivio storico dell'Accademia Nazionale dei Lincei nel giugno del 1974 e, malgrado l'interesse manifestato, tra gli altri e fin dal 1928 da Giuseppe Gabrieli1(1), non è stato sino ad oggi sistematicamente inventariato.
Il Fondo Johannes Faber, conservato nella Sala Rari della Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, è composto di sedici Filze (nn. 412-425, 270 e 581) legate in pergamena e costituite da documenti in originale e copia, carte personali, appunti e lettere, di carattere privato e pubblico, con circa un migliaio di corrispondenti italiani, tedeschi, fiamminghi, olandesi, francesi e spagnoli.
Gran parte delle carte risulta in condizioni mediocri di conservazione, con i sigilli
strappati o caduti, lacerazioni marginali più o meno profonde, alcune rosicature, gore di umidità e macchie provocate per lo più dall'acidità dell'inchiostro utilizzato dagli scrittori.
Alcuni pezzi si presentano, al momento, sciolti1(2). Le Filze 412-423 risultano sottoposte, nel 1975(3), a restauro mediante utilizzo di carta giapponese, che ha fermato il processo di deterioramento delle carte, ma in alcuni casi ne ha reso più ardua la lettura.
La Filza 412 si apre con la copia del testamento di Johannes Faber, redatto dal notaio apostolico Adriano Gallo il 12 settembre 1629(4), e contiene per lo più suoi documenti personali - tra i quali, l'inventario dei beni dell'eredità Faber con l'elenco dei libri della sua biblioteca(5) - e carte inerenti i tre figli superstiti, compresa la curatela dei loro interessi fino al 19 giugno 1633, affidata a Mattia della Valle e Venanzio Felice.
La Filza 425(5), invece, comprende "Conti e ricevute di Giovanni Fabri" dal 1593 al 1629, tra i quali spiccano le spese sostenute per il baliatico dei figli e un conto, datato 11 marzo 1628, del pesce consegnato e servito al banchetto organizzato da Ippolito Aldobrandini in onore di Ferdinando II de' Medici nella villa a Frascati(6).
Le Filze 413-424 raccolgono la corrispondenza che copre un arco cronologico
compreso tra il 1597 ed il 1629, pur non mancando lettere e documenti anche di molto anteriori, ed è costituita di appunti, copie e minute di lettere che egli scriveva per sé o su incarico di altri (di molte delle quali è risultato spesso assai problematico identificare il destinatario e rilevare la data); di lettere a lui indirizzate dai sodali lincei (Federico Cesi, Francesco Barberini, Fabio Colonna, Cassiano Dal Pozzo, Galileo Galilei, Johannes van Heeck, Theophilus Müller, Johann Schreck e Francesco Stelluti), da eruditi italiani e naturalizzati (tra i quali, solo per citarne alcuni: Giovanni Maria Bardi, Roberto Bellarmino, Federico Borromeo, Scipione Caffarelli Borghese, Tommaso Campanella,
Scipione Cobelluzzi, Enrico Corvino, Ferrante e Francesco Imperato, Adamo Melfi, Giovanni Pona, Johannes Baptista Rembold, Alessandro Rondinini, Giuseppe Giusto Scaligero, Teodoro Trivulzio, Giovanni Vidman, Giovanni Battista Zuecchi) e da stranieri, per lo più fiamminghi e tedeschi e di religione cattolica (tra questi spiccano i nomi di Kaspar Bauhin, Georg Grembs, Pieter Paul Rubens, Josse de Rycke, Kaspar Schoppe, Johann Baptist Winther, Theodor II Zwinger); di lettere indirizzate a terzi e in suo possesso in qualità di agente o mediatore (si pensi, come detto, agli Habsburg, ai Fugger, ai banchieri Welser); di documenti amministrativi, pontifici, notarili e imperiali,
in originale o copia(7).
A questa documentazione si aggiungono due quaderni legati all'interno dei Tomi 270 e 581 del Fondo di S. Maria in Aquiro, che sono entrati a far parte del Fondo Johannes Faber con i numeri originari, e contenenti uno la copia di una procura di Andreas Hyrus von Homburg(8), amministratore e procuratore generale della Società Fugger in Spagna, nella quale trasferisce a Johannes Faber la piena facoltà di agire in giudizio e la totale disponibilità dei beni della suddetta Società in Roma(9), l'altro un inventario di libri forse appartenenti allo stesso Faber e databile ante 1624(10).

NOTE
1 Giuseppe Gabrieli (1872-1942), orientalista e studioso, nel 1902 vinse il concorso per bibliotecario della Reale Accademia dei Lincei e nel 1903 si trasferì nella sede dell'Accademia in palazzo Corsini a Roma, dove trascorse il
resto della sua vita. Prolifico scrittore, la sua bibliografia spazia dagli studi orientalistici, di carattere filologico e letterario, a quelli eruditi, bibliografici e storico-culturali. È tuttavia allo studio della storia della prima Accademia
dei Lincei che Gabrieli dedicò molte delle sue energie. Ancora fondamentali si considerano i suoi contributi, ben 89, alla letteratura sul fondatore dell'Accademia, Federico Cesi, e i saggi biobibliografici sui principali lincei
seicenteschi, italiani e stranieri; a lui si deve inoltre la ricostruzione e la pubblicazione del Carteggio Linceo. Gran parte della sua produzione è ora raccolta nei due volumi di Contributi alla storia della Accademia dei Lincei, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1989. Alcune lettere dei soci Lincei più celebri a Johannes Faber furono trascritte, probabilmente proprio da Gabrielli o suoi collaboratori dell'epoca, nel manoscritto cartaceo conservato
in B.A.N.L., Archivio Linceo Accademico, ms. n. 33bis Copia delle lettere di alcuni Lincei a Johannes Faber (d'ora in poi: B.A.N.L., Arch. Linc. n. 33bis).
2 È il caso, ad oggi, delle seguenti carte: B.A.N.L., Fondo Johannes Faber, Filza 415 c. 453bis; Filza 419 cc. 531-532 e 674-675; Filza 422 cc. 130-131; Filza 423 c. 794bis; Filza 424 cc. 135-136.
3 Si vedano le etichette del Reparto Legatoria e Restauro degli Archivi di Stato e della ditta romana Salvarezza, rispettivamente ancora apposte all'interno dei piatti di coperta delle Filze 412 e 420 e 416 e 418.
4 B.A.N.L., Fondo Johannes Faber, Filza 412 cc. 7r-12v, altra copia alle cc. 15r-20v. Alla presente introduzione segue la pubblicazione integrale, alle pp. XI-XIX, del testamento di Johannes Faber.
5 B.A.N.L., Fondo Johannes Faber, Filza 412 cc. 21r-94v. L'inventario, privo di data, si fa risalire al periodo subito successivo la morte di Johannes Faber, dunque fine 1629-inizio 1630. Per l'inventario dei libri alle cc. 49r-82v si veda anche la Filza 581, cc. 383v-392v, citata infra.
6 Per la descrizione del volume si veda infra e nota 2.
7 B.A.N.L., Fondo Johannes Faber, Filza 425 c. 83r.
8 Numerosi sono gli spunti di ricerca e le notizie interessanti e curiose che possono trarsi da un carteggio così corposo e variegato. Non potranno essere tutti qui accennati, ma chi scrive si riserva di farlo in altra più appropriata sede.
9 Fittissima la corrispondenza con Andreas Hyrus von Homburg e gli altri agenti della famiglia Fugger (Sigmund Hinderofer von Hinderofen und Mutten, Johann Lambacher, Peter Mander von Neuhausen, i fratelli Christoph
e Hieronymus Ott, Bernhard Schliessenegger), che Johannes Faber intratterrà per tutta la vita, con alcuni stringendo rapporti di vera amicizia.
10 B.A.N.L., Fondo Johannes Faber, Filza 270 (già Fondo S. Maria in Aquiro. Tomo 270, rinumerato 180) "Instrumenta Orphanorum 1600 usque 1649" con Rubricella alfabetica contiene documenti notarili in copia relativi all'Arciconfraternita della Pia Casa della Visitazione degli Orfani di Santa Maria in Aquiro e del monastero dei SS. Quattro Coronati, prodotti tra il 10 febbraio 1600 e il 30 agosto 1649 e segnati con i numeri 269-366. Alle cc. 255r-301v il fascicolo numerato "331" è costituito dal documento in oggetto.
28 B.A.N.L., Fondo Johannes Faber, Filza 581 (già Fondo S. Maria in Aquiro. Tomo 581, rinumerato 401) "Interessi di diversi dall'anno 1560 al 1682" contiene documenti, conti, ricevute, lettere, mappe e testi a stampa
di varia natura, che coprono, in realtà, il periodo 1560-1702, relativi all'Arciconfraternita della Pia Casa della Visitazione degli Orfani di Santa Maria in Aquiro e del monastero dei SS. Quattro Coronati. Alle cc. 383v-392v il
fascicolo, privo di intestazione e di mano dubbia, riporta un lungo elenco di descrizioni di libri, spesso costituite dal solo titolo dell'opera. L'edizione è stata curata nel 2010 da Gabriella Miggiano in Johannes Faber e la sua
biblioteca (Parte I-III).

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